Nel Cimitero inglese in salita degli Angeli presso San Benigno in questa Città

Tutto inizia nel 1819, quando il re di Sardegna Vittorio Emanuele I regala alla comunità inglese un appezzamento di terreno sulla collina di San Benigno. Ma lasciamo al “Caffaro” del 22 novembre 1903 descriverlo con una breve nota, dal sottotitolo “Una grave quistione risolta”: “Nel 1819 Re Vittorio Emanuele I, per dare sepoltura ai sudditi inglesi defunti in Genova, concedeva alla nazione inglese quel tratto di area che domina la collina di S. Benigno, verdeggiante di folti cipressi. Quivi la comunità inglese istituì il Cimitero e l’ottenne in proprietà, come fa fede la seguente lapide: BRITTANIS IN HIS ORIS VIAT DEFUNCTIS / HIC LOCUS SEPULTURAE REGIA MAGNIFICENTIA DATUS / ET IN FORMAM COEMETERII / CURA JACOBI STERLING REG. MAG. BRITAN CONSULIS / REDACTUS N.V.N.G. DEDICATUR A.D. MDCCCXIX”. Questa lapide oggi la troviamo sul muro, sopra l’entrata del “British Cemetery” a Staglieno.

Fig. 1 – “Il Caffaro” del 22 novembre 1903

I documenti del “Consorzio del Porto”

Nell’archivio del “Consorzio del Porto”, tempo fa trovai della documentazione che trattava degli ultimi momenti del cimitero della Chiappella, prima di essere distrutto. Si tratta di un carteggio – lettere ufficiali, copie e bozze – tra l’autorità del Porto di Genova, il consolato Inglese, la Prefettura, il Genio Civile e altri. Tra questi c’è il più vecchio documento –  tra quelli che fino ad ora ho rintracciato nelle mie ricerche  – dove si parla di questo cimitero. Bisogna però fare un premessa. La mia ricerca si è spostata, anche in questa sede storica della nostra città, perché come descrissi nel blog su James Smithson – nelle vicende internazionali che ruotarono attorno a questo personaggio illustre, sepolto appunto a San Benigno – il “Consorzio del Porto” fu uno degli “attori” principali. Venti aprile 1879 questa è la data in cui l’usciere del Tribunale Civile e Correzione di Genova notificava al Prefetto di Genova Casalis, la diffida del Sig George Lebatut (unico erede di James Smithson): “[…] Che nel 26 Giugno 1829 decedeva in Genova il James Smithson suddito inglese, di cui detto George Henry è unico erede. Che il cadavere dello Smithson veniva sepolto nel Cimitero inglese in salita degli Angeli presso San Benigno in questa Città, in apposita tomba sotto il n. 22 […] non ordinare, ne a permettere che le ceneri del detto James Smithson siano disamute da chichesia e per qualsiasi motivo dai detti tomba e cimitero ove riposano dall’epoca del decesso.

Fig. 2 – Il documento del 20 aprile 1879

Per saperne chi era James Smithson potete leggere questo blog.

Un Cimitero per gli INGLESI che muoiono in queste contrade

Federico Alizieri nella “Guida artistica per la città di Genova” descrive così questo cimitero: “A poca distanza, sulla cresta del promontorio che corre ad unirsi alla collina degli Angeli fu spianato e chiuso di mura un Cimitero per gli INGLESI che muoiono in queste contrade. Sorgeva per l’addietro sull’area stessa di una cappella dedicata a santo Stefano, la quale donata per Regia munificenza alla detta nazione, mutò faccia. Giacomo Sterling console inglese presso S.M. il Re di Sardegna uguagliò il suolo scosceso di greppi, e lo fe’ ridurre all’uso presente, come dice una lapide all’ingresso: Britannis his in oris […]”.

Nella foto n. 4 il monumento funebre a James Sterling, console inglese nel periodo della costruzione del cimitero. L’iscrizione sulla sua tomba: TO THE MEMORY OF / JAMES STERLING /ESQUIRE FORMERLY MAJOR IN THE LONDONDERRY MILITIA / AND FOR XXVI YEARS BRITISH CONSUL AT GENOA / WHO DEPARTED THIS LIFE THE VII JUNE MDCCCXL/AGED LXXV YEARS THIS MONUMENT IS ERECTED / IN TESTIMONY OF RESPECT AND ESTEEM / BY THE BRITISH RESIDENTS.

Fig. 3 – “The Topeka State Journal”
Fig. 4 – Il monumento funebre a James Sterling


In America, il giornale “The Topeka State Journal” (Kansas, U.S.A.) del 12 febbraio 1896 lo cita in questo modo: […] In a rather obscure english cemetery in Genoa lie the bones of James Smithson, who left his whole fortune to the United States, […] In un cimitero inglese, piuttosto oscuro, in Genova, si trovano le ossa di James Smithson, che ha lasciato tutta la sua intera fortuna agli Stati Uniti. Invece un anno prima il “Morning Times”, sempre parlando di Smithson, lo descrive come un bellissimo piccolo cimitero inglese sulle alture di San Benigno.

Fig. 5 – Elaborazione grafica sulla foto di F. Ciappei “Panorama del porto di Genova”

Per una migliore individuazione, di dove era situato il vecchio cimitero di San Benigno, ho elaborato una foto del 1892 di Ciappei (concessa da un amico), evidenziando in color ocra la Lanterna, il cimitero e la nuova chiesa di S. Teodoro.

Il contributo del Consorzio del Porto per lo spostamento

Il Cimitero minacciava di crollare a causa dei lavori della cava sottostante, quindi fu necessario trovare un’altra area in sostituzione di quella. D’altronde i lavori per l’ampliamento del porto necessitavano di materiale. Le trattative, con capofila il “Consorzio” nelle veci del generale Canzio, furono risolte in accordo con la Prefettura, il municipio di Genova, il Genio Civile e il console inglese William Keene. Nella fig. 6 possiamo vedere la cava che avanza sotto il cimitero, nella successiva figura un’ulteriore immagine della cava e del cimitero.

Fig. 6 – Il dettaglio del cimitero tratto dalla piantina del Bertarelli (1837)
Fig. 7 – Il dettaglio del cimitero tratto dalla piantina del Foppiani

Qui in fig. 8 un dettaglio della piantina del 1887 con i rilievi del Magnaghi, la cava è quasi a lambire le mura del cimitero.

Fig. 8 – Dettaglio del cimitero (in rosso) nel 1887

Il Cimitero ora è SULL’ORLO dell’abisso

Ma vediamo i vari passaggi a partire dal 1900 – secondo i documenti dell’archivio del “Consorzio del Porto” e i giornali dell’epoca – che seguirono per arrivare alla eliminazione del vecchio cimitero. Siamo a maggio e l’ingegnere Navone scrive al Console – quale Presidente del Comitato di Custodia del Cimitero Inglese a San Benigno – e lo relaziona sullo stato del cimitero, concludendo così: “Ossequente a novello incarico ho visitato il 25 maggio corrente i lavori di escavazione che, in attiguità del Cimitero di S. Benigno, si stanno eseguendo nella Cava della Chiappella in Genova; […] Certo che il Cimitero si rimarrà sempre piantato sull’orlo dell’abisso e quasi campato in aria alla vertiginosa altezza di 85 metri sul piano della cava; ed apparentemente potrà eziando sembrare più esposto ma, effettivamente, risulterà più sicuro.” A settembre, il Prefetto fa incontrare il Sindaco e il Console britannico a seguito delle lamentele espresse da parte degli inglesi per i lavori di escavazione vicino al cimitero, chiedendo al Genio Civile di procedere affinché i lavori della Cava non portino danno al cimitero. Come si può vedere dalla foto 9, a causa di un parziale crollo del muro nel lato orientale del cimitero, alcune tombe sono sull’orlo dell’abisso.

Fig. 9 – “Il Cimitero si rimarrà sempre piantato sull’orlo dell’abisso” (foto del lato orientale del cimitero)

La distruzione del cimitero di San Benigno è già cominciata

Passiamo ad agosto 1901 quando, da una lettera inviata al Genio Civile, la ditta Carena scrive: “[…] l’Impresa le rivolge viva preghiera per ottenere che siano sollecitamente portate a compimento le pratiche per il trasloco del cimitero Inglese, alfine di potere finalmente utilizzare con tranquillità la galleria preparata da tanto tempo allo scopo di ricavare i materiali che le abbisognano per i lavori appaltati.” Da queste righe si incomincia a parlare di traslocare il cimitero.

Siamo adesso nel 1903, a fine maggio, tre anni dopo le prime lamentele. Il Prefetto porta a conoscenza al Genio Civile che “Il Console Britannico di questa Città ha nuovamente richiamato la mia attenzione sul pericolo causato al cimitero Inglese di S. Benigno dai lavori della sottostante cava della Chiappella. Dal rapporto, qui allegato dell’ingegnere Navone risulterebbe che la distruzione del cimitero è già cominciata e che fra non molto è possibile che tombe e monumenti siano precipitati nel cavo.”

Fig. 10 – Il confronto della foto dell’AFCG con la piantina del Consorzio del Porto

Ecco cosa dice nella sua relazione l’ingegnere Navone: “In corrispondenza della parte di muro franato e dall’altro minacciante rovina noverai ventiquattro tombe quasi tutte decorate con cippi, contrassegnate con numeri ordinativi che dal 169 vanno al 200, e cioè le seguenti; 169 Frank William Waterlow, […] George Roff, 173 Charles Hanfrey[…] Helenee Adele Mary Reader, 175 Annette Clayton, 176 Arthur Lloyd, 177 Lousia Horne, 178 Manei Isbister, […]Francis Elizabeth Ruspoli, 180 Jessie Sykes, 181 John Walker, […] Johann Frauenfeld, […] Margaret de Stanpoole, 190 Edward Convehman, […] Thomas Heaven Blenkinson, 194 Robert Wichvoth, […] Frederick Ratz (Katz ndr), 197 Peter Adamson, 198 Alexander Buk, 199 Donald Douglas Miller, 200 Charles Wilkinson. (NdR: […] = numero non presente nel documento originale – I nominativi in blu si riferiscono a tombe ancora oggi presenti nel British Cemetery, (ultima mia verifica alla data del 31 ottobre 2017).

Verso la fine di giugno il Ministero dei Lavori Pubblici autorizza l’inizio delle trattative per l’espropriazione del Cimitero Inglese, per arrivare poi ad agosto quando il Genio Civile fissa un convegno, col Comitato Britannico, per discutere in via preliminare, all’espropriazione per causa di pubblica utilità del cimitero a San Benigno.

Corrispondere una cifra o concedere un altro terreno?

Siamo a ottobre quando il Genio Civile riceve due lettere, la prima di Canzio che chiede di impedire quei lavori che possano provocare franamenti al cimitero della Chiappella, la seconda è del Prefetto che si sofferma sulle modalità delle trattative. Per il Prefetto corrispondere una cifra, dovrebbe essere la modalità giusta; specifica anche che per la legge l’espropriante è tenuto a corrispondere il prezzo dello stabile, o concedere un altro terreno ove si possano collocarvi le salme e i monumenti. In risposta alla Prefettura, il Genio Civile scrive che la base della trattativa – secondo il vice console intervenuto al convegno di agosto – deve essere l’assegnazione di un’area sulla quale si possa trasportare integralmente l’antico cimitero e al Consorzio autonomo del porto di Genova invia, come base per la trattativa in corso, una planimetria del cimitero con il computo della superficie.

Fig. 11 – La planimetria del cimitero con il computo della superficie e una mia elaborazione grafica

Il 22 novembre 1903 “Il Lavoro” ci informa che la “Questione del cimitero degli Inglesi” è alle fasi finali. Il Consorzio del porto, in accordo con la città di Genova, acquista e da in cambio dell’area di San Benigno, una nuova di uguale estensione a Staglieno. La notizia viene data a S.M. il Re.

Arriviamo a fine anno quando il Prefetto partecipa al Genio Civile “che la Ambasciata Britannica ha manifestato al Ministero degli affari Esteri il suo compiacimento per il modo cortese ed amichevole con cui sono state condotte le trattative all’espropriazione del terreno del cimitero Inglese in questa città, ed al trasporto di questo in altro terreno; ha espresso pure i suoi vivi ringraziamenti per la condotta e l’attitudine delle Autorità locali in questa circostanza.”

Fig. 12 – “Il Lavoro del 22 novembre 1903

Intanto fu data notizia della prossima demolizione del cimitero ai parenti dei defunti lì sepolti e per quelli che non fu possibile comunicarlo privatamente, uscì un annuncio il 25 novembre su varie testate inglesi: London Times, Daily News, Morning Post, Telegraph, ecc.

Anche negli Stati Uniti d’America il giornale “Evening star” annuncia lo spostamento del cimitero di San Benigno: “From the deck of the steamer we can see the little Protestan cemetery at the top […] “Dalla piattaforma del vapore possiamo vedere il piccolo cimitero protestante sopra le alture di cui è circondata Genova e dove le rocce sottostanti vengono gradualmente “mangiate” dai cavatori, che stanno tirando fuori le pietre per essere utilizzate per ingrandire il Porto. In poco tempo il cimitero sarà minato, così i funzionari municipali hanno dichiarato inagibile la proprietà e hanno dato alla Chiesa d’Inghilterra, a cui appartiene la proprietà, un tratto di terra adiacente al regolare cimitero, sull’altro lato della città”.

Fig. 13 – “Evening star” del 28 dicembre 1903

Il Washington Times, in data 24 gennaio 1904, pubblica la foto della tomba di Smithson, ancora a San Benigno, infatti la tomba rimase a Genova fino all’otto di dicembre del 1904, quando arrivò anche lei a Washington un anno dopo Smithson.

Fig. 14 – Il Washington Times del 24 gennaio 1904

Nel consiglio Comunale del 24 marzo 1904 viene approvata la cessione del terreno nel cimitero di Staglieno alla comunità inglese, per il trasferimento del loro tombe presenti alla Chiappella.

Fig. 15 – “Il Lavoro” del 22 novembre 1903

La lastra di marmo sopra a quella del 1819 – entrambe posizionate sopra l’arco del British Cemetery – ci da la data della consacrazione del nuovo luogo di sepoltura, venti giorni dopo la partenza per l’America dei resti mortali di James Smithson: “All remains from the British Burial ground at San Benigno were removed to this new cemetery who was consecrated by William Edward Bishop of Gibraltar on the 27th day of March 1904”.

Fig. 16 – Le due lapidi a Staglieno

Il cimitero nel dettaglio

Nelle immagini seguenti, alcuni miei raffronti tra la piantina dell’archivio del “Consorzio del Porto” (fig. 17) e le foto del cimitero – di autore anonimo – conservate nell’Archivio Fotografico del Comune di Genova. Nella foto 18 si vede l’entrata del cimitero delimitata da due pilastri, gli stessi presenti nell’immagine 18, foto fatta probabilmente dalla moglie di Bell, in occasione del trasporto della bara di James Smithson. Sul muro, sempre nella foto 18 è collocata anche una targa di marmo con su scritto “Mura S. Benigno”. Nell’altra foto di raffronto, l’altra parte del muro posto a ovest, con un carro fermo, pronto a partire in direzione delle Caserme di San Benigno. Come si può leggere nella piantina di figura 17, qui siamo in via delle Mura degli Angeli.

Fig. 17 – L’area della Cava della Chiappella
Fig. 18 – Il lato occidentale del muro perimetrale del cimitero
Fig. 19 – La bara di James Smithson esce dal cimitero (Smithsonian Institution Archives)
Fig. 20 – L’altra parte del lato ovest del muro perimetrale del cimitero

Un po’ di vita, nel cimitero degli Inglesi di San Benigno

Fig. 21 – F. Orsolini, Il Cimitero degli Inglesi sulla collina di San Benigno nel 1839 – CTCG (Collez.ne topografica del Comune di Genova)
Fig. 22 –  Dettaglio della stampa precedente

Dopo planimetrie, misure e raffronti lasciatemi descrivere un po’ di “vita vissuta”, in questo cimitero degli Inglesi. Nella sua stampa l’Orsolini lo ritrae con sullo sfondo Genova, in un momento di visita di parenti e amici ai defunti “inglesi” – come scrisse l’Alizieri – “che muoiono in queste contrade.  Nel dettaglio della stampa vediamo l’interno del cimitero con la cappella – posta a ridosso del muro orientale del cimitero, con figure di ladies and gentlemen. Una signora si appoggia sul suo ombrellino, che le servirà poi per ripararsi dal sole che sta sorgendo là, dietro a Punta Chiappa. Un signore di spalle con il suo bastone da passeggio, a destra alcune tombe e sotto le colonne, non potevano mancare due gatti. Nel timpano della cappella una targa, sicuramente quella del 1819, che ora troviamo a Staglieno.

Due foto fatte lo stesso giorno. Ora una è a Washington l’altra a Genova

Quando all’inizio di quest’anno osservai una delle due foto presenti nell’archivio fotografico del comune di Genova, qualcosa nell’immagine mi incuriosì, mi sembrava di averla già vista. Riguardai nuovamente nei miei appunti e trovai nel sito del “Smithsonian Institute”, che avevo da poco tempo consultato, una foto similare. Il suo formato disponibile era purtroppo molto piccolo ma provai lo stesso. Confrontando le due foto, trovai delle similitudini che vi mostro in fig. 23. I cipressi, che si stagliano nel cielo di San Benigno, in entrambe sono troppo simili nelle forme, nello skyline, per pensare a una mera coincidenza (cfr. punti 1, 2 e 3). Si tratta, secondo me, di due scatti fatti lo stesso giorno, uno ora è nel “Smithsonian Institution” di Washington (Black and white transparency on glass; plate 8 x 10 cm – lantern slide format), l’altro a Genova nell’Archivio Fotografico del Comune di Genova (Attualmente in attesa di un finanziamento per il restauro). Quando riuscirò ad avere una risoluzione migliore, ne avrò la prova definitiva.

Fig. 23 – La foto presente a Genova e nel riquadro quella a Washigton

Una visita virtuale nel “British cemetery” di San Benigno

Grazie principalmente alla foto di una veduta dell’interno del cimitero – inviatami da un amico – e ad altre da diversi siti, possiamo immaginare come era internamente questo cimitero. Osservando bene le forme ed alcuni dettagli delle tombe raffigurate nella foto 24, ne ho individuato alcune che sono tutt’ora ancora presenti a Staglieno nel British Cemetery. Si tratta sempre di alcune delle lapidi, i cui nominativi sono quelli evidenziati in blu nel documento dell’ingegnere Navone. Poi, con questa foto e un’altra presente nell’Archivio Fotografico del Comune di Genova e con quanto dettagliato dall’ingegnere Navone, sono riuscito a capire anche a quale parte del vecchio cimitero si riferisce la foto 24. Ma meglio delle parole, sicuramente le foto e le elaborazioni grafiche possono descrivere questa mia ricerca.

Fig. 24 – Un particolare della foto di Celestin Degoix

Qui di seguito le iscrizioni presenti sulle tombe, che ho potuto “riscoprire” dopo una attenta pulitura. Le attuali tombe ricollocate a Staglieno, potete vederle nella fig. 25, confrontate con la foto di Degoix.

JOHANN HEINRICH / FRAUENFELD / GEB ZU ZUERICH AM 12 NOV 1836 / GEST ZU GENUA AM 22 OCT 1872

SACRED TO THE MEMORY OF JESSE SYKES THE BELOVED WIFE OF ALFRED GEORGE FOOT ESQ.RE LATE ROYAL ENGINEER AND DAUGHTER OF S. GAITSKELL ESQ.RE OF STREATHAM SURREY ENGLAND WHO DEPARTED THIS LIFE AT NERVI APRIL 9TH 1873 AGED 30 YEARS

SACRED TO THE MEMORY OF LOUISE THE BELOVED WIFE OF GEORGE HORNE OF LEYLAND ROAD LEE[…] NERT[…] DIED 16TH MARCH 1874 AGED […]

SACRED TO THE MEMORY OF / ANNETTE / DAUGHTER OF / […] E. EVERY – CLAYTON […] LANCASHIRE […] APRIL 30 1873 AGED 26

ALSO IN MEMORY OF / ADA MAUD READER / BORN  DEC 13 1877 DIED FEB 7 1878 (Ndr: in questo caso, l’iscrizione trovata si riferisce probabilmente a una figlia/parente di HELENEE ADELE MARY aggiunta in seguito e che faceva parte della tomba).

TO THE MEMORY OF CHARLES THE SON OF ARTHUR AND ELIZABETH A / HENFREY  /WHO DIED SUDDENLY AT GENOA MARCH 30 1875  AGED 21

Fig. 25 – Le attuali tombe confrontate con la foto di Degoix

Continuando la visita virtuale…

Sempre osservando bene un’altra foto (Fig. 26), quella relativa alla tomba di James Smithson – immagine del “Premiato Studio Fotographico” facente parte della collezione del “Smithsonian Institute” – sul lato destro si vede un’altro monumento funebre. Si tratta, secondo me, di quella attualmente posta nel secondo terrazzo a Staglieno, la cui iscrizione dice: GIANNINA HANDERSON / BELOVED WIFE OF / REV.D DONALD MILLER M.A. / BORN AT LEGHORN 2.ND DEC.R 1842, / DIE AT GENOA 23RD. APRIL 1873.

Fig. 26 – Elaborazione della foto del “Premiato Studio Fotographico” Genova 1897

Confrontando le due tombe, come si può vedere nella successiva foto, sono due i particolari che fanno pensare che sia proprio lo stesso monumento funebre: si tratta dei quattro sostegni dell’urna lavorati a zampa di leone e dei dieci pilastrini che circondano il sarcofago.

Fig. 27 –  Nel cerchio rosso una zampa di leone e nel riquadro bianco un pilatrino

La ricostruzione del vecchio cimitero inglese

Con la foto presente nell’Archivio Fotografico del Comune di Genova e con quanto dettagliato dall’ingegnere Navone, sono riuscito a capire a quale parte del vecchio cimitero si riferisce la foto di Degoix (Fig. 28). Si tratta, come esemplificato nella figura 30, del lato orientale del cimitero, esattamente di quel terreno vicino a quel muro, poi crollato per l’erosione creata dai lavori per la cava della Chiappella.

Fig. 28 – La foto di Celestin Degoix
Fig. 29 – Il confronto tra la foto di Degoix e quella della collezione del “Smithsonian Institute”

Nella figura 29 si può individuare, nei riquadri, una delle due scale laterali della cappella del cimitero. Nella successiva figura 30 la ricostruzione del cimitero in base alle foto e alla documentazione avuta a disposizione.

Fig. 30 – La ricostruzione del cimitero di San Benigno

Bibliografia:

  • Federico, Alizieri “Guida artistica per la città di Genova” vol. II,  parte II, 1847, Genova.
  • Archivio del Consorzio Porto di Genova
  • Archivio Fotografico del Comune di Genova
  • Smithsonian Institute
  • Le seguenti testate: Il Caffaro, Evening star, Il Lavoro, Morning Times, The Topeka State Journal, Washington Times
  • Last but not least, R.C. and A.M. D. S. (two friends).

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