La casa rossa, da cantiere navale a centro di accoglienza

Il fasciame esterno, unica struttura rimasta del vecchio cantiere navale Bava di Sturla

Un Dilemma lungo sei metri

Dilemma, questo appunto era il nome del racer, una imbarcazione della serie internazionale dei sei metri, disegnata dall’architetto Antonio Bava.  Erano le ore 11 dell’otto agosto 1935 quando ci fu il varo di questa imbarcazione. La cerimonia, con la presenza di bagnanti e appassionati del settore, si svolse in via del Tritone a Sturla dove si trovava il cantiere Bava. Prima di prendere contatto con l’acqua di Sturla, ricevette l’acqua benedetta dal canonico Cambiaso, parente del proprietario dello scafo il dottor Claudio Schiaffino.

Il varo del “Dilemma” nel 1935

 

Il “Dilemma”, il dottor Claudio Schiaffino e l’ing. Antonio Bava

Chi era Antonio Bava

Il settantasettenne Bava fece il suo battesimo inaugurale con il varo della prima imbarcazione “Idea” di due tonnellate nel lontano 1890. In seguito ci furono altri scafi: Minia, La Gorgona e Nila. Associatosi nel 1900 con l’ing. De Marini mise su un piccolo cantiere da dove uscì l’Electa, al cui timone lo stesso Bava, abile skipper, conquistò varie regate. Nel 1902, rimasto solo, impiantò questo cantiere a Sturla. Dal 1907 iniziarono diversi vari della classe dei sei metri: Isa, Nila II, Viola, l’otto metri Gian Maria e tante altre. Il “Dilemma” era lungo al galleggiamento m. 7.25, largo m.2, con un pescaggio di m. 1.62 e la superficie velica era di 41 mq.

Il “Covo degli Orsi”

Successivamente in questo edificio nel dopoguerra furono realizzati utensili in acciaio per imbarcazioni, ed ora dopo un restauro, il vecchio cantiere, ora chiamato “Covo degli Orsi”, servirà come centro di accoglienza per 11 famiglie dei bambini ricoverati al Gaslini. Tutto questo realizzato dall’associazione “La Band degli Orsi”, che da oltre un ventennio da supporto a queste famiglie.

Il cantiere navale di Sturla in fase di demolizione

Il vecchio cantiere, ora chiamato "Covo degli Orsi", un centro di accoglienza per undici famiglie dei bambini ricoverati al Gaslini.

 

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