“Cartoleria Genovese dal 1848”: da via Giulia a via Assarotti

Quanti fiumi di inchiostro, blu e nero; quanti quaderni, a righe e a quadretti; quanti pennini d’acciaio o d’oro; e poi ancora quante gomme, penne stilografiche, righe, squadrette sono uscite dalla Cartoleria Genovese. Quanti ragazzini hanno percorso via Giulia e poi via Assarotti e sono entrati a comprare il materiale per la scuola in questa storica cartoleria. Per certi versi con poco entusiasmo, in quanto si trattava sempre e comunque di qualcosa che faceva parte del mondo della scuola. Per altri aspetti, invece le cartolerie hanno avuto sempre un loro fascino, una attrattiva per i ragazzi, un negozio pieno di colori, un arcobaleno fatto di pastelli, di matite e in seguito di pennarelli, strumenti per viaggiare con la fantasia, specialmente in quegli anni dove la tecnologia non era ancora entrata a far parte della loro vita.

In questa foto il fotografo Neer ha colto l’attimo mentre due ragazzini salgono su per via Assarotti, sul marciapiede sinistro, a pochi metri dalla Cartoleria Genovese, un paio di secondi dopo e probabilmente l’avremo visti entrare in questo negozio!

I proprietari e le sedi della Cartoleria Genovese

Ora facciamo un viaggio nel tempo per vedere la documentazione su questa cartoleria. L’avventura della Cartoleria genovese inizia nel 1848 nella vecchia via Giulia, di questa sede esisteva un documento che purtroppo, come ci racconta l’attuale titolare il signor Rolando, è andato smarrito. Era ancora nel negozio alcuni anni fa, poi si è volatilizzato, forse è finito in qualche cassetto al di fuori di via Assarotti.

La documentazione della Cartoleria Genovese
La documentazione della Cartoleria Genovese

Purtroppo questo rimane solo un ricordo per il signor Rolando, non è così invece per il documento successivo, quello del 1865.

Questo è il testo del documento: “CITTÀ DI GENOVA uffizio di pulizia municipale, Vista la domanda del Sig. Balbi Gio Batta Cartoleria via Assarotti Permette allo stesso di apporre sopra la porta di questa bottega dalla parte di via Assarotti un’insegna in legno della lunghezza di metri 2,10 per la larghezza C.ri [centimetri ndr] 60 Cartoleria Balbi. Genova, il 7 luglio 1865.

Anche nella “Guida Commerciale descrittiva di Genova di Chiozza” edita nel 1875 troviamo la cartoleria di Balbi Gio Batta in via Assarotti.

La Cartoleria Genovese come vedremo più avanti ha avuto alcuni passaggi di proprietà nel corso degli anni, ma continuiamo il nostro percorso e arriviamo nel 1882 dove il nostro Gio Batta è sempre nel suo negozio al 18 rosso di via Assarotti, ma di fronte dall’altra parte della strada al 9 rosso c’è un’altra cartoleria gestita da un certo Tommaso Cestino. Questo negozio al 9 rosso non è menzionato a caso, ma ha un legame nella storia della Cartoleria Genovese come vedremo più avanti.

Nei permessi successivi, dove vengono dettagliate al centimetro le autorizzazioni per gli elementi di arredo esterno,  possiamo notare come alcune frasi sono cambiate nel corso degli anni.

Nel permesso n. 543 del 14 luglio 1892, il testo è diverso dal precedente del 1865, non è più “l’uffizio di pulizia municipale” che scrive ma “l’ufficio di polizia municipale”. Ora si parla di due vetrine mobili della lunghezza di metri 2,92 ognuna della larghezza di metri 0,80 e della sporgenza di centimetri otto, colore mogano.

Siamo ora nel XX secolo, anno 1904, altro permesso dell’uffizio di polizia municipale che permette a Gio Batta Balbi di tenere sopra e ai lati la porta del suo negozio di cartaio (nel 1892 veniva definito Cartolaio) un’insegna di cristallo con cornice di legno, un quadro mobile sull’angolo di via Calatafini e tre vetrine mobili. Questa insegna esiste ancora, ma per le sue cattive condizioni si è dovuto momentaneamente coprirla con un’altra di nuova fattura.

Le vetrine mobili descritte le possiamo vedere in un dettaglio di questa foto gentilmente concessa da Stefano Finauri. Sotto la scritta “Cartoleria Balbi” nell’insegna posta su via Calatafini si vede scritto anche Tipo-Litografia, in quanto si eseguivano piccoli lavori di stampa come biglietti da visita, fatture, listini, ecc. Infatti la Cartoleria Genovese era, ed è ancora un fornitore per gli uffici della zona.

Cambiano le esigenze dei clienti e gli articoli si adeguano: una volta c’erano i pennini da intingere nelle boccette d’inchiostro, ora le penne stilografiche con le ricariche usa e getta, altri oggetti invece, come le agende rimangono tali, cambia solo la grafica che si adegua ai gusti attuali. Questi oggetti, le penne e le agende, rimangono comunque sempre ai primi posti nella lista dei regali natalizi. Nelle foto qui di seguito si può vedere accanto ai vecchi articoli della Cartoleria Genovese  le ultime proposte del 2019.

Passando da un lato all’altro di via Assarotti

Dai registri della Camera di commercio si attesta che dal 1 maggio 1904 il titolare della Cartoleria Genovese è il signor Vittorio Vallebuona di via Assarotti 18 rosso, anche se l’annuario dei fratelli Pagano nei successivi 1905 e 1909 al numero 18 rosso riporta per errore sempre il Balbi. Anno 1909, ecco che spunta nell’annuario di quest’anno, nell’elenco dei fabbricanti e negozianti di carta, il negozio di via Assarotti 9 rosso come Cartoleria Genovese. Infatti il signor Rolando ci conferma l’esistenza, così come a lui riportato nei racconti dei suoi parenti, che per alcuni anni la Cartoleria Genovese era operativa con i due negozi di via Assarotti. Nel negozio al 9 rosso c’era la sorella di Vallebuona, Vittorio invece era dietro al banco al 18 rosso, questo fino al 1915 quando dovette partire per il fronte. A questo punto la sorella non potendo gestire entrambi i negozi si spostò in quello del 18 rosso chiudendo definitivamente l’altro. Nel 1939 troviamo il nuovo titolare, il signor Rolando Cavalli e come succedeva spesso una volta, il signor Cavalli prima di diventarne titolare, per alcuni anni lavorò in questa cartoleria come commesso alle dipendenze di Vallebuona.

Via Assarotti e la Cartoleria Genovese furono complici nella nascita di una storia d’amore, infatti il giovane Rolando si innamorò di Anna della profumeria “Marina” di via Assarotti e presto i due convogliarono a nozze. Uno dei loro testimoni era Vittorio, il figlio di Maddalena Ghigliotti, che nel 1925 proprio al n. 9 rosso di via Assarotti aprì un negozio di giocattoli. Questa rivendita esiste ancora, infatti Maddalena era la nonna di Laura e Alberto Baccanti, gli attuali titolari del negozio “La Befana”.

Al centro gli sposi Anna e Rolando Cavalli e alla destra Vittorio Baccanti

Dal 1958 alla conduzione della Cartoleria Genovese arriva Renato il nipote di Rolando Cavalli e resta fino al 2005 quando al suo posto subentra il fratello. Si tratta di Rolando che porta lo stesso nome dello zio, il vecchio proprietario.

Curiosando dietro al banco

Cosa è rimasto del vecchio arredamento in questo negozio? Il titolare mi ha fatto osservare come lo scaffale in alcune parti è stato adattato agli spazi di questo locale utilizzando quello proveniente da via Giulia.

Lo scaffale della Cartoleria Genovese
Lo scaffale della Cartoleria Genovese
Un dettaglio dello scaffale della Cartoleria Genovese
Un dettaglio dello scaffale della Cartoleria Genovese

Forse per questi adattamenti sono stati utilizzati anche dei vecchi utensili quelli che ancora oggi vediamo sapientemente riposti in un angolo della cartoleria.

Lo scaffale nel suo originale color crema corre intorno ai quattro lati del negozio. Al disotto ci sono alcuni cassetti molto larghi per contenere i grossi fogli da disegno, altri sempre di legno ma di diversa fattura per altri articoli.

Alcuni cassetti della Cartoleria Genovese
Alcuni cassetti della Cartoleria Genovese

In un angolo dietro a una porticina un piccolo water con la relativa cassetta dell’acqua e un altrettanto minuscolo lavandino d’epoca.

Il lavandino nel piccolo bagno della Cartoleria Genovese
Il lavandino nel piccolo bagno della Cartoleria Genovese

Alle pareti sono rimasti anche due attacchi del vecchio impianto di illuminazione a gas del negozio.

Un attacco per l'illuminazione a gas presente nella Cartoleria Genovese
Un attacco per l’illuminazione a gas presente nella Cartoleria Genovese
Un reggi-mensola nella vetrina della Cartoleria Genovese
Un reggi-mensola nella vetrina della Cartoleria Genovese

Nella vetrina su via Calatafini possiamo ammirare due graziosi reggi mensola in metallo, ancora con lo smalto originale, simili per tipologia a quelli che si possono vedere nella Pasticceria Romanengo di piazza Soziglia.

(Fine prima parte)

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