Un po’ di storia della Croce Bianca

C’era una volta, Zeffiro il materassaio, Silvio il verniciatore, Enrico il tipografo, Umberto il falegname e i commercianti Giovanni Battista e Umberto, (1) che la sera del 5 novembre del 1905 si riunirono in  via della Libertà, 9 nel Circolo Giovanile Ricreativo per creare un qualcosa di importante: la Croce Bianca Genovese.

(1) Zeffiro Sessarego,  Silvio Burlando, Enrico Cailani,  Umberto Vigna (Nel 1933 è ancora in passo Trebisonda nel suo laboratorio di falegname – Annuario Genovese del 1933), Giovanni Battista Casagrande e Umberto Dallera

L’idea venne per ricordare una storica pubblica assistenza creata nel luglio del 1884 in piazza Paolo da Novi nei locali della “Mutua Umanità” (l’esatta denominazione di questa società di Mutuo Soccorso era “Umanità fra i Volontari della Croce Bianca” dal lunario del 1888). Questa pubblica assistenza nella località oltre il Bisagno (così veniva definita anche la Foce) aveva operato durante il colera di quell’anno. Gli inizi della nuova Croce Bianca non furono facili perché la P.A. fu addirittura accusata di essere un covo di sovversivi, ma le numerose adesioni alla novella pubblica assistenza ebbero la meglio e così con l’acquisto di una lettiga dalla consorella di Sampierdarena, finalmente, iniziò il servizio di pronto soccorso nella prima sede di vico Lorenzo Pareto. Nel corso degli anni a Genova e in diversi posti in Italia si distinsero nei loro servizi, anche durante le diverse calamità che funestarono il secolo scorso. Nel 1908 nel terribile terremoto di Messina e Reggio Calabria dove andarono una quarantina di militi, nel 1911 altri militi rimasero 44 giorni nelle zone colpite dall’epidemia di colera; Sori, Canepa e a Molassana. Nel 1919 undici militi aiutarono la popolazione del Mugello colpita dal terremoto, poi andarono a prestare soccorso per lo scoppio del forte Bergeggi del 25 ottobre 1921, per l’inondazione del 1922 e nel settembre dello stesso anno nel disastro di Falconara (La Spezia) diverse squadre (più di una quarantina di militi) prestarono la loro opera assistendo 135 feriti nel pronto soccorso da campo.

Da una ricerca nei ritagli di alcuni vecchi giornali ho trovato alcune notizie che hanno visto protagonista la Croce Bianca nel corso degli anni. A dicembre 1906 venne organizzata dai militi della P.A. una “passeggiata di Beneficenza” con partenza a mezzogiorno da piazza Paolo da Novi, divisi in tre gruppi i militi e i cittadini della Foce furono accompagnati nel persorso da altrettante bande musicali. Nei primi giorni del 1907, Luigi di 13 anni mentre si divertiva con un tornio nell’officina di ottoniere di sua padre, nella corte Lambruschini, si fece male a una mano e venne prontamente accompagnato dalla Croce Bianca a Pammatone. Ad aprile dal cantiere ODERO si levarono grosse fiamme attorno al piroscafo “Re Vittorio” creando un grande spavento tra gli operai. Ci furono solamente alcuni feriti trasportati all’ospedale dalla Croce Bianca, insieme alla consorella Croce Verde. I militi, oltre al loro compito aiutarono i pompieri a spegnere il fuoco.

A settembre del 1908 la Croce Bianca organizzò una grande festa per i propri militi e per l’inaugurazione della lapide in memoria di Angelo Capurro, primo presidente della P.A. Nel pomeriggio un corteo con alla testa la squadra ciclisti della Croce Bianca si avviò al teatro Nazionale per la premiazione dei militi. Altra festa e premiazione dei militi della P.A. nel 1909, con all’attivo ben 1892 soci. In apertura della festa il presidente ricordò che nel 1907 furono aperte due sezioni e l’anno dopo le stesse arrivarono a cinque, in serata po ci fu il banchetto sociale nella trattoria del Nino in via Montesuello. Negli anni della grande guerra nella rubrica “Dal fronte saluti” del “Il Lavoro” si trovano parecchi saluti mandati dai soldati alle loro famiglie, fidanzate e amici. In uno di questi invii nel 1917 un gruppo di soldati salutavano anche la Croce Bianca.

Domenica 23 maggio 1920 fu inaugurata una lapide in memoria dei sette soci caduti in guerra. Il 13 novembre del 1922 ci fu l’inaugurazione dei nuovi locali di  piazza Palermo e il giorno successivo il corteo con bandiere, bande musicali si avviò per la premiazione dei militi al Teatro Carlo Felice. In occasione della festa del 26° anno di fondazione (novembre 1931) veniamo a sapere che c’erano a disposizione della P.A. 14 carri-lettiga, una moto-carrozzetta con barella, tre modernissime autoambulanze ed un ospedaletto da campo.

 

Nel 1936, a seguito di un incidente dove una Fiat 1500 rimase schiacciata tra due tram in corso Buenos Aires, Nello, un capo squadra della Croce Bianca sfondando il tetto dell’auto tirò fuori i tre occupanti.

L’incidente del 30 novembre 1936
La Festa della Croce Bianca del 1936

Ritornando indietro nel 1925 nell’articolo del giornale Il Lavoro si ripercorre la storia di questa Pubblica Assistenza. Così scrive il redattore a riguardo del 1884: “La zona da ponte Pila a piazza Paolo da Novi era bloccata da cordoni sanitari e così pure il lato di via Archimede e le necessità di soccorso si facevano ogni giorno sempre maggiori. Fu allora che un benemerito sanitario municipale, il dott. Giovanni Dondero, padre dell’attuale presidente onorario della Croce Bianca Genovese, comm. Adolfo, si metteva a capo del nucleo formatosi sotto le insegne di Volontari della Croce Bianca ed organizzava soccorsi per le famiglie colpite al morbo terribile.”

Avvenimenti che purtroppo oggi nel 2020, in modo maggiore ci toccano tutti e la nostra pubblica assistenza come allora, con altri mezzi e con altre iniziative è in prima linea nell’affrontarli sempre con lo stesso spirito di abnegazione e senso di responsabilità.

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