… alzi lo sguardo e ti appare un Mondo Nuovo

Quante volte si passeggia in una strada e distrattamente si passa senza guardare, o meglio, senza osservare un palazzo, un negozio, i loro particolari. Quante volte sono passato in via Montevideo senza guardare. L’altro giorno invece passeggiando sul lato destro di via Montevideo ho alzato per caso la testa e lì mi è apparso un Mondo Nuovo. In alto, sul fascione, posto tra il quarto e il quinto piano del palazzo, civici 2 e 2 A, c’è un bel affresco. Ormai tutti noi siamo abituati ad alzare gli occhi, ed ammirare le facciate dipinte dei palazzi nel centro storico di Genova, ma qui alla Foce non avevo pensato di farlo.

Alzi lo sguardo e ti appare un Mondo Nuovo: un gioco di parole, infatti come è noto via Montevideo precedentemente era via Mondo Nuovo, così come in questa zona della Foce la via Francesco Pozzo prima era via Olimpo e corso Buenos Aires, la ben nota via Minerva. Questo stabile chiamato “Palazzo Fuselli” fu progettato da Angelo Crippa, (colui che progettò l’ospedale pediatrico Giannina Gaslini, palazzo Pennè in via Ausonia e il palazzo Boero in Via Maragliano). Il bel fascione fu dipinto ad affresco nel 1916 dall’allora giovane pittore Oscar Saccorotti (18 anni) su cartoni di Enzo Bifoli (o Biffoli come si firmò fino al 1914). Una bella decorazione anche se il soggetto è discutibile, infatti si tratta di una rappresentazione allegorica della guerra.

Un cartone di Bifoli (da “Il genio nella cenere”)
Un cartone di Bifoli (da “Il genio nella cenere”)

Via Mondo Nuovo era una via di comunicazione per il Levante e la Riviera e nella cronaca cittadina l’ho trovata citata sulla Gazzetta di Genova del 1871 “Iernotte a Mondo Nuovo, un certo Cotellini facchino fu ferito, appié della scala di sua abitazione […]”. Sette anni dopo sempre dallo stesso giornale  si legge che un diciottenne fu assassinato da un calzolaio. Al Mondo Nuovo c’era anche una rimessa di cavalli, infatti nel 1880 il Caffaro riporta un furto di due finimenti da cavallo del valore di 150 lire!

Nel 1906 gli abitanti di via Mondo Nuovo scrivono al quotidiano “Il Lavoro” affinché il Sindaco intervenga per porre termine allo stato di questa strada. Infatti Mondo Nuovo è senza marciapiedi, con poca illuminazione e cosa più dispiacevole è la presenza di innumerevoli pozzanghere. La richiesta parte dagli abitanti dei nuovi caseggiati 2-A e 2-B. Si tratta degli edifici presenti prima dell’attuale caseggiato (civici 2 e 2A) che sorgerà appunto 10 anni dopo. Questi caseggiati sono sicuramente quelli che possiamo vedere in questa foto della collezione di Finauri confrontata con la situazione attuale.

Nel riquadro gli edifici sostituiti dall’attuale palazzo

Ritorniamo ai nostri affreschi che troviamo su tutte le facciate del caseggiato, meno su quella che da su via Crimea. L’opera principale si trova sul lato sud del palazzo, quella prospiciente a via Montevideo ed è suddivisa in due parti.

La parte Sud-Ovest
I cartoni di Enzo Bifoli confrontati con il dipinto di Saccorotti
La Lupa capitolina

Antichi guerrieri a cavallo

La parte Sud-Est
I cartoni di Enzo Bifoli confrontati con il dipinto di Saccorotti
Una Vittoria alata
Due donne piangenti ai piedi di un guerriero
Elmi e spade

Dai cartoni preparatori all’opera pittorica, eseguiti dal Bifoli, viene cambiato poco, quello che si nota di diverso sono le scritte presenti in entrambe le parti in cui è suddiviso il dipinto: “L’ora che si rinnova” viene sostituita con “Potens Armis” sul lato Sud-Ovest, a Sud-Est  “Riaccesa gloria italica” cambia in “Atque ubere glebae”.

L’anno di costruzione del palazzo – MCMXVI

Due felini contrapposti

Un leone
Un Grifone
S. Giorgio e il drago

Come si evidenzia nella relazione storico-artistica della Soprintendenza Regionale per i beni e le attività culturali, “il palazzo costituisce un interessante esempio di rielaborazione in chiave locale dei linguaggi legati all’Art Noveau e più generalmente al Simbolismo e alle Secessioni mitteleuropee e, in quanto tale, meritevole di essere salvaguardato.” Viene altresì riconosciuta una influenza di Gustave Klimt per la somiglianza con l’opera “Il Fregio di Beethoven”

Il lato Ovest del palazzo

 

Bibliografia

Flores d’Aracis F., Il genio nella cenere, catalogo delle opere di Enzo Bifoli dal 1896 al 1942.

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